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Zita dei fiori

by Mario Tobino



Gli eroi dormono nei cimiteri di guerra. Poi vi saranno bandiere, cerimonie, madri che piangono, la gloria. E chi fu il capo di questa divisione che tanti morti ha dato alla patria? Fu lui, lui che li guidò alla vittoria. Il nostro generale, e sarà onorato, fregiato, promosso e ripromosso. Per arrivare a questo il suo cimitero deve essere il più popolato, l'esemplare.


Viani era un ingenuo, anche goffo, carico di ignoranza; era andato a Parigi e non aveva visto né conosciuto ciò che vi bolliva, vi aveva solo incontrato miseria e miserabili, fame e spettri.


Chi l'ha fatto così? chi ha impastato siffattamente la sua carne? La natura genera i fiori più diversi, le piante più differenti, svariatissimi colori; e poi tutti ci distendiamo in un infinito sereno.


Gettavo via gli anni, ogni critica, i dolori, ed ero con lui.


Stiamo bene insieme perché non ci dobbiamo vergognare di nulla.


In un'altra situazione Tirinnanzi avrebbe pazientato, filosofo sulle miserie della natura umana.


Anche la Giovanna alzò gli occhi verso il mosaico, verso Gesù, e mi accorsi che lui la conosceva, corrugò un poco la fronte per osservarla meglio.


Grida, urla. Chi l'avrebbe detto? Lei così fragile.


Crudele tempo, povera immaginazione, incapacità all'utile e al bello, disprezzo per il lavoro dei padri, inettitudine alla cosa pubblica.


"Tutto si ricorda?"
"Ogni grano della mia vita. Rammento ma, badi bene, non rivivo: le ombre possono solo contemplare."


avrei dovuto rinunciare a me stesso, al demonio che era dentro di me.


Grandioso è lo spettacolo della natura, ma quale fascino lo spettacolo dell'uomo, un pozzo buio dove luccicano le stelle.


Presto sarà una bella crocetta nel mio cimitero; voleva insegnare a me cosa è la guerra!


Una felicità scivolare su una barchetta a vela davanti al proprio paese.


Non invidia, non gelosia, ma giustizia.


Tiziano che da decenni e decenni già pitturava e, più che diventava vecchio, con furia crescente narrava ciò che il suo cuore aveva palpitato.


bella la vita e via se ne va, scompare, finisce, spesso senza avere il tempo o la forza di dire addio.


una croce di marmo più sacra di ogni ferito.


In questo intestardirsi a perseguire la voluttà c'è anche una disperata solitudine.