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Le radici nell'acqua

by Vincenza Lorusso



La sera di Natale, dopo le tue raggelanti telefonate, ho capito, al di là della nostra situazione senza soluzione, quanto io possa essere fragile e vulnerabile tra le tue mani e quanto abissale possa essere il fondo che io possa arrivare a toccare quando si tratta dell'amore. Non so proteggermi. Non ne sono mai stata capace. Affondo. Affondo fino all'inverosimile. E poi, solo col tempo (mesi, anni), torno a ricompormi... È devastante per me. Masochista. Ingiusto. Non ho più voglia di salite faticose, né umiliazioni, né frustrazioni. Ho già pagato abbastanza i miei errori.


Da giorni ero agitata ed emozionata, l'idea di rivederlo mi rendeva felice, avevo smesso di parlargli, ma non di amarlo.


La scrittura mi permetteva di racchiudere nei miei diari tutti i pensieri, soprattutto quelli peggiori, lasciando che le pagine fossero lo scrigno della mia sofferenza.


Mi prendeva in giro, perché pretendevo di avere sempre ragione e aveva trovato il modo di darmela, soprattutto quando mi infervoravo.
"Hai ragione, hai perfettamente ragione, ma la ragione che hai è molto poca e non ti serva a niente."


Ogni mattina raccoglievo le poche forze che mi rimanevano per andare comunque al lavoro, dove in parte riuscivo a distrarmi.


Ero impregnata dei valori della religione cattolica che mi facevano sentire sbagliata, quasi cattiva


L'eterno sole di Salvador mi scaldava il corpo e la mente.


Mi sentivo sola quando andavo alle visite di controllo e vedevo le neo-mamme accompagnate da mariti o genitori, ma la scelta di non sposarmi era stata mia non potevo lamentarmene.


La musica è l'arte di dare ritmo ai sogni.


Fissai la nuvola (frammento di paradiso?) e parlai con Dio.


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