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Piccole storie di cose grandi

by Milly Dandolo



Pagina 34
Se ne andava Gesù, e il piccolo cuore rimaneva; rimaneva fra le dita dei bambini come un bel fiore rosso e splendente, come una mite fiamma che riscaldava le dita fredde. Poi, quando andavano a letto, i bambini portavano il cuore con sé, e lo mettevano vicino al letto, e lo guardavano splendere nel buio come una piccola luna d'oro.


Pagina 45
- Sono i Re Magi - disse l'asinello; poi aggiunse, un po' infastidito: - Arrivano sempre tardi, quelli! È vero che hanno la strada lunga, ma dovrebbero affrettare un po': lo sanno pure che ogni anno si fa il presepio!


Pagina 55
- Io non ho dimora fissa - raccontava la farfalla. - Vivo nei cespugli di biancospino, e il loro profumo mi riempie di dolcezza: vivo tra i convolvoli che si arrampicano lungo i tronchi degli alberi; vivo tra le siepi d'altea, insieme con gli uccelli e gli altri insetti.


Pagina 57
La vecchia rana era troppo saggia per voler fingere una saggezza che non aveva; e disse con voce triste: [...]


Pagina 69
i bambini credono che queste figurine siano state dipinte sulla carta, così per ornamento. Invece la carta ha una storia, come hanno una storia tutte le cose di questo mondo.


Pagina 69
C'era una volta un vecchio pittore che aveva una nipotina; e c'era una bambina, la nipotina del pittore, che non aveva nulla.


Pagina 79
Faceva ancora molto freddo, benché non fosse più inverno; ma il bambino che camminava solo non sentiva ancora la primavera.


Pagina 80
Il bamvino pensava queste cose perché era solo e non poteva dirle a nessuno.


Pagina 88
Come consolare ormai quel bambino? farlo sorridere? E come ritrovarlo?
- Io lo ritroverò - disse con voce lieve il piccolo sogno azzurro. - Io conosco tutti i bambini del mondo.
- Allora va - disse il bambino - ritrovalo, mettiti nella sua anima, parlagli di cose fantastiche.


Pagina 90
E l'altro bambino che dormiva si svegliò e rimase a guardare il cielo grigio dell'alba che disegnava la finestra sulla parete di fronte: e gli pareva di vegliare sul suo lontano fratello addormentato, al quale aveva donato il suo sogno, l'unico dono che poteva fare un povero bambino a un bambino più povero.


Pagina 93
S'eran guardati attorno, i bambini, poi si erano avvicinati l'uno all'altro, stretti, con l'aria di gente che ha delle grandi idee. E Nino disse:
- Facciamo l'uomo di neve?


Pagina 95
L'opera era terminata, Mario salì sul panchettino, coll'aria pensierosa d'una persona grande, e disse:
- Ora facciamo il discorso.
Tutti i bambini si misero a gridare: « il discorso! il discorso! » Alcuni avevano assistito a cerimonie d'inaugurazione o ne avevano sentito parlare; gli altri non capivano niente, ma gridavano lo stesso.