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Mozart. Epistolario

di Enrico Castiglione



non succede mai senza un motivo.


Lei avrà le sue buone ragioni per sopportarlo, come io le mie per non sopportarlo.


per questo ci vuol pace!


Non sapevo di essere un cameriere e questo è stata la mia rovina.


il foglio è sazio.


Ultimamente ero di brutt'umore e scrivevo bello chiaro, con ordine e serietà; ora sono di buon umore e quindi scrivo tutto ingarbugliato, storto e scherzoso.


la mia penna è una penna adatta per scriver musica e non lettere.


suono ogni giorno


una vecchia vacca ha cacato nuova merda.


Mantieni quanto hai promesso, perché altrimenti vomito.


comporre, la mia unica gioia e passione.


Basta infatti che io senta parlare di un'opera non appena sono a teatro, che senta cantare... e sono già completamente fuori di me.


Ho dormito benissimo in buona compagnia dei topi.


ma tengo sempre un libro con me e leggo


non pensi proprio così male di me.


Da quando sono partito da Salisburgo (e anche a Salisburgo) ho incontrato gente cui mi sarei vergognato di assomigliare nel parlare e nell'agire, sebbene siano persona di 10 e 20 e 30 anni maggiori di me! La prego dunque, ancora una volta e molto umilmente, d'aver un'opinione un po' più buona di me.


Ma è un altro matrimonio fatto solo per denaro, nient'altro. Io non vorrei mai sposarmi così. Voglio rendere felice mia moglie, non servirmi di lei per trarne profitto.


difficilmente mi concederanno tutto, perché è troppo.


Sulla rappresentazione non sono in grado di dirle nulla di preciso, avendo chiacchierato molto, ma il motivo per cui, contro le mie abitudini, ho chiacchierato molto va forse ricercato nella rappresentazione stessa.


In realtà ne ho avuto uno, ma che alloggio! Adatto per ratti e per sorci, non per le persone.


Sopra di noi c'è un violinista, sotto ce n'è un altro, vicino c'è un maestro di canto che dà lezione e nell'ultima stanza, di fronte alla nostra, un oboista. È così bello per comporre. Ti fa venire tante idee.


Sono così occupato con il lavoro che non riesco a trovar quasi più neanche un minuto per me.


le sinfonie concertanti me le ha comprate La Gros. Crede di averle soltanto lui, ma non è affatto vero. Le ho ancora fresche fresche in testa e appena sarò a casa le annoterò sulla carta.


Il padre Leopold, pur di continuare gli studi, fece credere di volersi far prete.


Lei sa che io non posso dormire in carrozza.


Capivo già dai suoi occhi che credeva ch'io non avrei cavato molto dal suo organo; che par exemple lo avrei suonato addirittura come un piano.


Non chiedo nessuna satisfaction all'arcivescovo, perché non sarebbe in grado di darmela nel modo in cui io intendo prendermela.


Presto ci chiameremo con un nome più bello.


non ho colpa della mia condizione


"Sono sicuro che lei sarà più una raccomandazione per la lettera, che la lettera per lei."


Mi dia pure il miglior pianoforte d'Europa e per uditori gente che non capisce niente o che non vuol capire niente e che non ascolta insieme a me quel che suono, ed io, allora, perderò qualsiasi piacere di suonare.


La verità è che anche qui ho i miei nemici. Tuttavia, dove non li ho avuti? Ma è buon segno.


qui a Parigi c'è una sporcizia indescrivibile.


Sono rimasto sorpreso, mai nessuna musica mi ha fatto un tale effetto


Neanche il mio lavoro mi dà più gioia, perché ero abituato a smettere ogni tanto e a scambiare qualche parola con te e ora invece questo piacere è divenuto impossibile.


Il comporre mi stanca meno del riposo.


Quello che però mi fa più piacere è il successo silenzioso!


hanno gridato "bravo!" dalla platea e addirittura dall'orchestra


non c'è niente di più gradevole che poter vivere un po' sereni e per questo bisogna lavorare costantemente e io sono felice di farlo.


La signora Hepp, nata Tosson, è morta ieri per un parto. I medici hanno ammazzato anche lei.


Spero che non sia una bestemmia dir così, sennò, devo tornar subito a confessarmi, dato che ne vengo ora


se devo proprio seppellire a Salisburgo la mia gioventù e il mio talento.


musica di merda


È la pura verità; una verità, però, che confesso soltanto a lei.


I poeti mi sembrano quasi dei trombettisti, con quelle loro stupide fissazioni di corporazione. Se noi compositori volessimo attenerci così scrupolosamente alle regole (che allora, quando non si era in grado di fare nulla di meglio, erano più che valide) la musica che scriveremmo varrebbe quanto i loro libretti.


io sono indipensabile alla sua esecuzione, altrimenti non la si riconoscerebbe più, dato che qui fanno delle cose molto strane.


Comporre un'opera è la mia idea fissa


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