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Osservazioni sulla tortura

by Pietro Verri



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vera e propria raccolta di atrocità giudiziarie desunta dagli archivi dei tribunali ecclesiastici [Dall'introduzione di S. Contarini]


Pagina 7
la certezza che la tortura, invece di correggere "l'imperfezione ed il vizio, ve ne aggiunge uno più grande, che è di ferire oltraggiosamente l'umanità trattando la creatura ragionevole e intelligente come una macchina che si può forzare con delle nuove molle a produrre gli effetti ed i moti de' quali si ha bisogno". [Dall'introduzione di S. Contarini]


Pagina 8
la follia o la morte. [Dall'introduzione di S. Contarini]


Pagina 9 una visione del diritto inteso come vendetta pubblica nei riguardi del colpevole. [Dall'introduzione di S. Contarini]


Pagina 11
Quello che Bronislaw Baczko ha definito acutamente lo "scandalo del male" contraddice l'utopia umanitaria e filantropica della società illuministica, interessata alla ricerca del benessere e della felicità collettiva. [Dall'introduzione di S. Contarini]


Pagina 12
"l'accettazione delle leggi d'una società ingiusta" [Dall'introduzione di S. Contarini]


Pagina 13
"faire souffrir quelque mal à qualqu'un, seulement parce qu'il en a fait lui-même c'est pure cruauté condamnée par la raison". [Dall'introduzione di S. Contarini]


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I cannibali non sono tanto atroci come lo erano innocenti que' molti infelici che perirono fra spasimi e le torture. [Dall'introduzione di S. Contarini]


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prevenire i delitti, nel che sta la radice di tutta la speculazione [Dall'introduzione di S. Contarini]


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ciò che separa la prospettiva distaccata del Senato milanese dalla visione intimamente partecipe degli illuministi come Pietro e Alessandro è proprio il senso profondo della compassione intesa come riconoscimento del legame fisico, immediato e imprescindibile, che unisce l'uomo all'uomo. [Dall'introduzione di S. Contarini]


Pagina 17
una giustizia umana fondata sulla prevenzione e non sulla vendetta [Dall'introduzione di S. Contarini]


Pagina 18
Il problema è più complesso di quanto non sembri a prima vista, perché riguarda l'essenza profonda della natura umana e la gestione delle passioni all'interno della società civile [Dall'introduzione di S. Contarini]


Pagina 20
la visione di spettacoli terribili non costituisce un deterrente per il crimine precisamente perché l'abitudine indurisce il cuore degli spettatori. [Dall'introduzione di S. Contarini]


Pagina 23
la tanto ricercata uguaglianza dinanzi alla legge non può prescindere dalla lettura attenta e minuziosa del contesto in cui si manifesta il delitto [Dall'introduzione di S. Contarini]


Pagina 23
rimane l'orrore, e scompare la colpa [Dall'introduzione di S. Contarini]


Pagina 24
Verri [...] ragiona in un'ottica contemporanea prima ancora che storica [Dall'introduzione di S. Contarini]


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si rendesse possibile [...] il dialogo umano tra i giudici e gli imputati [Dall'introduzione di S. Contarini]


Pagina 26
Lo sfondo teorico è quello rousseauiano del contratto che unisce gli individui dotati di ragione in un vincolo di utilità reciproca [Dall'introduzione di S. Contarini]


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violenza di Stato impunita [Dall'introduzione di S. Contarini]


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o il delitto è certo o incerto; se certo, non gli conviene altra pena che la stabilita dalle leggi, ed inutili sono i tormenti, perché inutile è la confessione del reo; se è incerto, e' non devesi tormentare un innocente, perché tale è secondo le leggi un uomini di cui delitti non sono provati. [Dall'introduzione di S. Contarini]


Pagina 29
al riconoscimento del punto di vista dell'assassino [Dall'introduzione di S. Contarini]


Pagina 31
quell'impeto sapiente che fa trionfare la verità [Dall'introduzione di S. Contarini]


Pagina 32
"ciò che doveva diventare visibile, ancora una volta torna nascosto". [Dall'introduzione di S. Contarini]


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La verità s'insinua più facilmente quando lo scrittore, postosi del pari col suo lettore, parte dalle idee comuni, e gradatamente e senza scossa lo fa camminare e innalzarsi a lei, anzi che dall'alto annunziandola con tuoni e lampi, i quali sbigottiscono per un momento, indi lasciano gli uomini perfettamente nello stato di prima.


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Io mi asterrò dal declamare


Pagina 57
il premio che otterrò mi sarà ben più caro che la gloria d'aver fatto un libro, avrò difesa la parte più debole e infelice degli uomini miei fratelli


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si astennero da quelle atrocità


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Veggiamo i contadini attribuir la gragnuola non già alle leggi delle meteori ma piuttosto alle streghe.


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una congiura di molte matrone romane che avevano preparato miscugli e pozioni velenose. [...] Fu quello il primo processo per veneficio nella storia di Roma.


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tutta la città immersa nella più luttuosa ignoranza si abbandonò ai più assurdi e atroci delirj


Pagina 66
Cento cinquanta mila cittadini milanesi perirono scannati dalla ignoranza.


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ma sgraziatamente la ragione non ebbe veruna parte in tutta quella sciagura.


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Il metodo col quale procedette allora fu questo. Si suppose di certo che l'uomo in carcere fosse reo. Si torturò sin tanto che fu forzato a dire di essere reo. Si sforzò a comporre un romanzo e nominare altri rei; questi si catturarono, e sulla deposizione del primo si posero alla tortura. Sostenevano la innocenza loro; ma si leggeva ad essi quanto risultava dal precedente esame dell'accusatore e si persisteva a tormentarli sin che convenissero d'accordo.


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Cade la penna dalle mani


Pagina 106
Resp. Ah Signore se sapessi che cosa dire direi et acclamavit ah Sig. Senatore!
Dettogli che si vuole che dica la verità.
Resp. Ah Signore se sapessi che cosa dire lo direi!


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dalla ignoranza e dalla sicurezza ne' loro errori che formò il carattere de' nostri avi.


Pagina 113
I nobili s'inselvatichirono, ciascuno vivendo in una società molto angusta di parenti si risguardò come isolato nella sua patria e non si ripigliarono i costumi sociali che erano tanto splendidi e giocondi prima di tale sciagura


Pagina 113
Col nome di tortura non intendo una pena data a un reo per sentenza, ma bensì la pretesa ricerca della verità co' tormenti.


Pagina 114
"Non chiamerò tortura ogni dolore di corpo, la tortura debb'essere più grave che se si tagliassero ambe le mani e soffrir la tortura egli è patire le estreme angosce dello spasimo..."


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"i Giudici per il diletto che provano nel tormentare i rei inventavano nuove specie di tormenti"


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Un giudice può, avendo in carcere una donna sospetta di delitto, farsela venire nella sua stanza secretamente, ivi baciarla, accarezzarla, fingere di amarla, promettergli la libertà affine di indurla ad accusarsi del delitto e che con tal mezzo un certo Reggente indusse una giovine ad aggravarsi d'un omicidio e la condusse a perdere la testa.


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Qual è il sentimento che nasce nell'uomo allorquando soffre un dolore? Questo sentimento è il desiderio che il dolore cessi.


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Dunque i tormenti non sono un mezzo per iscoprire la verità, ma bensì un mezzo che spinge l'uomo ad accusarsi reo di un delitto


Pagina 135
quando in uno stato si voglia tenere una classe d'uomini annientata sotto l'arbitrio potere della nazione, ogni cosa che avvilisca e degradi quella classe sarà conforme al fine politico.


Pagina 135
in un governo dispotico, in cui tutto ciò che ispira timore favorisce i disegni del potere


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Se in Venezia lo stesso uomo fosse Comandante delle Armi, Doge, Avogador, Inquisitore di Stato e Patriarca, sarebbe abolita la Repubblica al momento senza alcun cambiamento di sistema: così accadde a Roma.


Pagina 138
si imparò a delirare metodicamente in metafisica, in fisica, in medicina, in Giurisprudenza e in tutte le altre facoltà.


Pagina 143
per un delitto incerto dassi un certissimo spasimo


Pagina 146
indegna di un popolo cristiano


Pagina 146
la distinzione fra morale e diritto


Pagina 146
"De crimine magie" 1701


Pagina 148
Sarebbe men male lasciar impuniti venti colpevoli di quello che lo è il sacrificare un innocente.


Pagina 148
Il vaudrait mieux pardonner à vingt coupables que de sacrifier un innocent.


Pagina 150
L'uso della tortura rimase in vigore fino al 1784


Pagina 156
le streghe e i maghi quali ora si consegnano ai pazzarelli, dacché è stato dimostrato che non si danno né maghi né streghe.


Pagina 156
Tutto quello che si può dire in favore della tortura si poteva, cinquant'anni sono, dire della magia.


Pagina 162
"la sapienza non consisterà più nella sola memoria, né più dirassi 'scire et reminisci', ma bensì 'scire et ratiocinari'. Onde non dovrassi avere per uomo di buon senso colui che sappia molto d'istoria, di erudizione, e molti frontispizi di libri e molti nomi di re barbari


Pagina 166
citerovvi la Spagna dove non c'è mai stata vera quiete se non dopo la sua spopolazione.


Pagina 167
la necessità di un codice di comportamento fondato sulla ragione, l'utilità sociale e la naturale tendenza dell'uomo alla felicità.


Pagina 168
Regina tormentorum: [...] son creduta necessaria per conoscere la verità, e non si crede a quello, che si dice per opera mia.


Pagina 175
Oh gran Senato che non giudica come i Senati, bensì come Dio


Pagina 175
i giudizii di Dio col fuoco, coll'acqua, col duello


Pagina 181
le venerazione della Toga


Pagina 187
"Alcuni avanzi di leggi di un antico popolo conquistatore, fatte compilare da un principe che dodici secoli fa regnava in Costantinopoli, frammischiate poscia co' riti longobardi ed involte in farraginosi volumi di privati ed oscuri interpreti formano quella tradizione di opinioni che da una gran parte d'Europa ha tuttavia il nome di leggi..."


Pagina 190
Ecco i fatali inconvenienti di questo preteso criterio di verità, ma criterio degno di un cannibale, che i Romani, barbari anch'essi per più d'un titolo, riserbavano ai soli schiavi, vittime di una feroce e troppo lodata virtù.


Pagina 191
l'ignoranza, comune a quasi tutti gli scellerati e agl'innocenti