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Una donna spezzata

by Simone de Beauvoir



Pagina 83 - 2012
Ah! Queste schegge di speranza che ogni tanto mi trafiggono il cuore, più dolorose della disperazione!


Pagina 108 - 2012
Fino a che punto di noncuranza si può giungere quando si è completamente soli, separati da tutto! La stanza puzza di tabacco freddo e alcool, vi è cenere dappertutto, io sono sporca, le lenzuola sono sporche, dietro i vetri sporchi il cielo è sporco, questa sporcizia è come un guscio che mi protegge, non ne uscirò mai più. Sarebbe facile scivolare un po' più avanti, nel nulla, fino al punto del non-ritorno.


Pagina 108 - 2012
Non avevo più scritto niente su questo quaderno da due settimane, perché mi ero riletta e avevo visto che le parole non dicono niente. Le rabbie, i patemi, l'orrore, sono tute cose che sfuggono alle parole. Metto delle cose sulla carta quando rirpendo un po' di forze, sia nella disperazione, sia nella speranza. Ma il senso di sconfitta, di abbruttimento, di disfacimento, non è segnato su queste pagine.


Pagina 121 - 2012
Se la vita potesse uscirmi via così, senza alcuno sforzo da parte mia!


Pagina 123 - 2012
«Quando si è arrivati così in basso, non si può che risalire», dice Marie Lambert. Che stupidaggine! Si può sempre scendere più in basso, più in basso, e più in basso ancora. Il fondo non esiste. Lei dice così per sbarazzarsi di me. Ne ha fino agli occhi, di me. Tutti quanti, ne hanno fino agli occhi. Le tragedie, per un po' va bene, ci s'interessa, incuriosiscono. Ma dopo un po', che scocciatura! È talmente scocciante anche per me.


Pagina 125 - 2012
Il dottor Marquet prende le cose dall'altro capo: mio padre, mia madre, la morte di mio padre; vuol farmi parlare di me, mentre io non ho voglia di parlargli altro che Maurice e di Noëllie.


Pagina 125 - 2012
Ad ogi modo, gli ho domandato se mi trovava intelligente. Sì, certamente, ma l'intelligenza non è una facoltà indipendente; quando entro nel circolo vizioso delle ossessioni, la mia intelligenza non mi serve più.


Pagina 125 - 2012
Se diventassi pazza non sarebbe mica una cattiva soluzione. Ma Marquet mi assicura che non corro affatto questo rischio: sono solidamente strutturata; nemmeno con l'alcool né con le droghe son mai riuscita a perdere veramente la testa. È una via d'uscita che mi è preclusa.


Pagina 141 - 2012
Che noia queste tiritere sulla non-comunicazione! Se uno ci tiene a comunicare, in un modo o in un altro ci riesce.


Pagina 161 - 2012
Ma certe volte è maligna. È segno di squilibrio affettivo piuttosto che di mancanza d'intelligenza.


Pagina 173 - 2012
Mi sentivo il cuore gelato e squallido come una cappella sconsacrata